Progetti
Pubblicazioni

Karlo Ruzicic-Kessler/Oswald Überegger (Ed.)
The Struggle for Power. Early Fascism in a Regional Context, Paderborn 2025
- Violenza
- Politica
- Nazionalsocialismo
- Fascismo
- Volume miscellaneo
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Oswald Überegger
Deutungen eines Umbruchs. Die 'Revolution' 1918/19 im historiografiegeschichtlichen Vergleich zwischen Österreich und Deutschland, in: Brigitte Mazohl u. a. (Hgg.), Vermessung einer Zeitenschwelle. Die Bedeutung des Jahres 1918 in österreichischer, europäischer und globaler Perspektive (Internationale Geschichte / International History 9), Wien u. a. 2024, S. 423-433
- Guerra
- Violenza
- Esercito
- Culture della memoria regionale
- Politica
- Contributo in volume miscellaneo
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Oswald Überegger
The Front Lines: A Space of Violence. Characteristics, Mechanisms, and Contexts of Military Violence in the First World War between Containment and Escalation, in: Central European History 57 (2024) 1, S. 25–43
- Guerra
- Esercito
- Violenza
- Articolo in rivista
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Oswald Überegger
Crimini di guerra nel primo conflitto mondiale. Per una storia interdisciplinare della violenza, in: Studi Storici 2 (2022), pp. 407–440
- Guerra
- Violenza
- Esercito
- Articolo in rivista
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Oswald Überegger
„Es gibt nur ein Vorwärts, nie und nimmer ein Zurück, letzteres ist der sichere Tod.“ – Die Mittelmächte-Armeen und das Primat der operativen Offensive 1914, in: Institut für Geschichte der Universität Hildesheim (Hg.), In Europa zuhause. Festschrift für Michael Gehler zum 60. Geburtstag, Hildesheim 2022, S. 213–220
- Guerra
- Violenza
- Esercito
- Contributo in volume miscellaneo
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Oswald Überegger
Kriegsverbrechen im Ersten Weltkrieg als interdisziplinäre Gewaltgeschichte. Entwicklungslinien und Desiderata, in: Verena Moritz/Julia Walleczek-Fritz (Hgg.), Kriegsgefangenschaft in Österreich-Ungarn 1914 bis 1918. Historiographien, Kontext, Themen, Wien u. a. 2022, S. 403–434
- Guerra
- Violenza
- Esercito
- Contributo in volume miscellaneo
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Oswald Überegger
Lo stato militarizzato. L’assolutismo bellico e la trasformazione dello Stato austro- ungarico durante la Prima guerra mondiale, in: Giovanna Procacci/Nicola Labanca/Federico Goddi (a cura di), La guerra e lo stato 1914–1918 (Biblioteca di storia contemporanea), Roma 2018, pp. 57–76
- Guerra
- Violenza
- Politica
- Istituzioni
- Mutamento sociale
- Contributo in volume miscellaneo
Oswald Überegger
Minderheiten-Soldaten. Staat, Militär und Minderheiten im Ersten Weltkrieg – eine Einführung, in: Oswald Überegger (Hg.), Minderheitensoldaten. Ethnizität und Identität in den Armeen des Ersten Weltkrieges (Krieg in der Geschichte 109), Paderborn u. a. 2018, S. 9–23
Nicola Labanca/Oswald Überegger (a cura di)
La Grande Guerra italo-austriaca (1915–1918) (Biblioteca Storica), Bologna 2014
Hermann J. W. Kuprian/Oswald Überegger (Hgg.)
Katastrophenjahre. Der Erste Weltkrieg und Tirol, Innsbruck 2014
Oswald Überegger
Krieg als sexuelle Zäsur? Sexualmoral und Geschlechterstereotypen im kriegsgesellschaftlichen Diskurs über die Geschlechtskrankheiten. Kulturgeschichtliche Annäherungen, in: Hermann Kuprian/Oswald Überegger (Hgg.), Der Erste Weltkrieg im Alpenraum. Erfahrung, Deutung, Erinnerung. La Grande Guerra nell’arco alpino. Esperienze e memoria (Veröffentlichungen des Südtiroler Landesarchivs/Pubblicazioni dell’archivio provinciale di Bolzano 23), Innsbruck 2006, S. 351–366
Oswald Überegger
„Verbrannte Erde“ und „baumelnde Gehenkte“. Zur europäischen Dimension militärischer Normübertretungen im Ersten Weltkrieg, in: Sönke Neitzel/Daniel Hohrath (Hgg.), Kriegsgreuel. Die Entgrenzung der Gewalt in kriegerischen Konflikten vom Mittelalter bis ins 20. Jahrhundert (Krieg in der Geschichte 40), Paderborn/München/Wien/Zürich 2008, S. 241–278
Divulgazione

Opzione e trasferimento di donne, uomini e bambini con disabilità fisiche e mentali dall’Alto Adige (1939-1945)
L’opzione di cittadinanza del 1939, concordata tra la Germania nazista e l’Italia fascista e imposta alla popolazione sudtirolese, ebbe conseguenze particolarmente drastiche per le persone con disabilità fisiche e mentali. Nella maggior parte dei casi queste non avevano né la possibilità né il diritto di decidere autonomamente se rimanere o partire per il Reich tedesco. Spesso la decisione veniva presa dai genitori, dal tutore o, per coloro che si trovavano nell’ospedale psichiatrico di Pergine, anche dai medici.
Gli e le optanti per la Germania erano spesso esposti al trasferimento senza alcuna possibilità di difendersi. Una volta attraversato il Brennero, finivano nella sfera di influenza dell’inumana politica demografica nazionalsocialista. In condizioni che si facevano sempre più precarie, venivano ricoverati negli istituti psichiatrici (“Heil- und Pflegeanstalten”) del Tirolo e della Germania meridionale.
In Germania già a partire dal 1933 le donne e gli uomini affetti da “malattie ereditarie” venivano sterilizzati forzatamente e, dal 1940, uccisi con il gas. I e le sudtirolesi erano stati in un primo momento esclusi, per motivi politici, dall’eutanasia nazista. Tuttavia, non è possibile stabilire quante persone, a partire dal 1941, siano state vittime della cosiddetta “eutanasia decentralizzata” praticata nei sopra menzionati istituti mediante privazione di cibo o somministrazione di farmaci. Circa la metà dei 299 malati deportati dall’ospedale psichiatrico di Pergine non sopravvisse alla fine della guerra, e bambini morirono a causa di esperimenti medici o furono uccisi.
La relazione ripercorre il destino cui questo gruppo di persone vulnerabili costituito da malati e disabili, spesso trascurato dalla storiografia, andò incontro durante il periodo nazista.
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Durata
ca. 50 minuti
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Mezzo
presentazione PowerPoint
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Lingua
Italiano o tedesco
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Contatto

La memoria sudtirolese di Via Rasella
Miti, leggende e narrazioni sul Polizeiregiment "Bozen" (1944-2024)
Il 23 marzo 1944 una bomba dei Gruppi di azione patriottica (Gap) colpisce un’unità militare dell’occupante tedesco mentre marcia in via Rasella, a Roma. In poche ore il bilancio delle perdite arriva a 33 caduti, che le autorità naziste decidono di vendicare uccidendo 10 persone per ciascun soldato. Le Fosse Ardeatine, luogo dell’eccidio di 335 uomini di varia età e provenienza, diventa nel dopoguerra uno dei più importanti luoghi della memoria della “Repubblica nata dalla Resistenza”. Ma in Sudtirolo è invece il luogo dell’attentato, Via Rasella, ad avere una particolare rilevanza. I soldati colpiti dalla bomba appartenevano infatti al Polizeiregiment “Bozen”. Dalla trattativa diplomatica sulla pace fino alla fine della Prima Repubblica, per cinquant’anni via Rasella, le Fosse Ardeatine ed il “Bozen” sono stati un argomento costante di polemiche e recriminazioni, a livello locale, nazionale e internazionale, in cui più della ricerca hanno avuto peso le “incursioni giornalistiche” interessate a diffondere miti e narrazioni vittimiste.
La prima parte della presentazione ricostruisce il contesto degli eventi del 23 e 24 marzo 1944, mentre la seconda si concentra sulla rappresentazione mediatica del “Bozen”, ricostruendo lo sviluppo della memoria sudtirolese di quanto accaduto in via Rasella come spia della difficoltà a fare i conti con il proprio passato.
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Durata
ca. 45 minuti
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Mezzo
presentazione PowerPoint
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Lingua
Italiano o tedesco
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Contatto

A oriente del Sudtirolo
Storia della regione alpino-adriatica dalla Seconda Guerra mondiale ai giorni nostri
I territori tra le Alpi orientali e l'Alto Adriatico divennero, dopo il 1945, uno spazio di conflitto simbolico dove molteplici fratture si sovrapposero: comunismo/democrazia; civiltà/barbarie; fascismo/antifascismo, mentre i mondi latini, slavi e germanici continuavano ad affrontarsi e a confrontarsi l'uno con l'altro. Queste divisioni si influenzarono reciprocamente, creando una geografia complessa e stratificata.
Il Sudtirolo rientrò a pieno titolo nelle dinamiche del confine italo-austriaco-jugoslavo (ora sloveno e croato). La questione di Trieste, il Territorio Libero e le questioni etniche riecheggiarono le problematiche sudtirolesi: minoranze linguistiche, costruzione dell'autonomia, ricerca di equilibrio tra contesti locali e nazionali. Gli attentati del BAS, per esempio, si inserivano nello stesso clima di violenza politica che caratterizzava i confini tra Italia e Jugoslavia.
Questa storia rivela collegamenti inaspettati, ricostruendo le vicende della regione alpino-adriatica dal 1945 ai giorni nostri. Accanto alla violenza, si svilupparono innovative forme di cooperazione transfrontaliera, culminate nella fondazione delle Comunità di Lavoro Arge-Alp e Alpe-Adria, rispettivamente nel 1972 e nel 1978. Tutte le amministrazioni regionali e provinciali (Trento e Bolzano) furono coinvolte in queste attività, dimostrando come le questioni fossero intrecciate.
Scopriamo così che certe fratture e immaginari sono meno statici di quanto si pensi e che territori divisi dalla storia trovarono nella cooperazione nuove forme di convivenza; un'eredità da ricordare oggi che muri e violenze tornano di moda.
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Durata
ca. 45 min
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Mezzo
Presentazione PowerPoint
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Contatto
alessandro.ambrosino@regionalgeschichte.it
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Lingua
Italiano o tedesco
Iniziative scientifiche

Transizioni – Fratture – Continuità
Il 1945 nella regione
- Guerra
- Violenza
- Esercito
- Autonomie
- Culture della memoria regionale
- Politica
- Relazioni internazionali
- Mutamento sociale
- Fascismo
- Nazionalsocialismo
- Nazionalismo
- Confini
Museo provinciale Forte di Fortezza, Sala congressi “Karel van Miert”

Tra guerra e pace
Nuove ricerche sulla storia regionale della Prima guerra mondiale e del dopoguerra
Forte di Fortezza

Ripensare i fascismi
Neue Analysen zu Faschismus und Nationalsozialismus. Convegno internazionale SISCALT 2018
Bolzano

News
The Struggle for Power
È uscito il volume “The Struggle for Power. Early Fascism in a Regional Context”, curato da Karlo Ruzicic-Kessler e Oswald Überegger
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31.05.2025
- Violenza
- Fascismo
- Nazionalsocialismo
WISO-History sulla Prima guerra mondiale
È uscita la seconda parte del numero di WISO-History dedicato alla storia della Prima guerra mondiale
Serata cinematografica: Rapito
La storia di Edgardo Mortara, bambino ebreo bolognese che nel 1858 venne sottratto alla propria famiglia dalle autorità pontificie, è il tema dell’ultimo film di Marco Bellocchio, "Rapito" (2023). Il film verrà proiettato e discusso presso il Filmclub di Bolzano, il 31 marzo 2025 alle ore 20.00.
Nuova pubblicazione: Vermessung einer Zeitenschwelle | Surveying a Time Threshold
È da poco uscito il volume miscellaneo dell'Accademia Austriaca delle Scienze sulla storia internazionale della fine della Prima guerra mondiale
WISO-History sulla Prima guerra mondiale
È appena uscito l’ultimo numero di WISO-History, rivista della Camera del Lavoro del Tirolo, dedicato alla storia della Prima guerra mondiale
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17.12.2024
- Guerra
- Violenza
- Esercito
- Nazionalismo
Tesi di dottorato sulla violenza bellica: Lisa Kirchner è ospite del Centro di Storia regionale
La storica viennese è ospite del Centro di Storia regionale nell’ambito di un soggiorno di ricerca in Alto Adige per lavorare ad un progetto sulla storia delle esperienze di violenza durante la Prima guerra mondiale.
Memoria
Conferenza di Oswald Überegger nell'ambito dell'inaugurazione di una mostra al Museo di Storia Militare di Vienna